"Dal gelido scriptorium cluniacense, dal leggio immerso nella luce immemore del nord, un remoto miniaturista solleva il capo sulla pergamena d’estasi che illumina in oro e carminio le parole della sua preghiera, e riconosce in quest’uomo dell’oggi un fratello atemporale,
assorto ed astratto nell’identica ascesi."

Claudia Liverani

 
 

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